E i musicisti portano un poco di est Sui binari dei tram di Roma Tra palazzi di plastica e sorrisi di cemento Anche questa, in fin de conti, è dignità Dignità per pochi sguardi Di chi ha occhi troppo spesso Affascinati da chimere di cartone Ma che scompaiono nell’aria Per il suono di un violino Un violino che non ha più frontiere Va la musica va Fra i sedili, tra i binari e fra la gente E’ una giostra in questa città C’è chi sale e c’è chi scende C‘è chi non importa niente Al palazzo delle accuse Per i ranghi del progresso Ci rinfacciano un po’ di nostalgia Loro cambiano la pelle Sono a passo con i tempi E ti parlano di pace e libertà E ora scrivono il Futuro Dentro al vuoto del Presente Su radici, di seconda mano Hanno sogni di ricambio E Speranze su misura E gli orizzonti chiusi dentro alle città Va la musica va Fra i sedili, tra i binari e fra la gente E’ una giostra in questa città C’è chi sale e c’è chi scende C‘è a chi non importa niente Per i vicoli del mondo Oltre i muri e le frontiere Ovunque soffi un po’ di libertà Troverai questi mercanti Di poesia e di speranza Addormentati in riva all’umanità E apri bene le tue orecchie Perché il gioco si fa serio Ora che i seri hanno altro a cui pensare Ora che suono questa storia Per il dio degli sbandati Di chi ha perso Di chi non ha città Va la musica va Fra i sedili, tra i binari e fra la gente E’ una giostra in questa città C’è chi sale e c’è chi scende C‘è a chi non importa niente