Marta, portami via dalla libertà che non è sempre poesia, dalle stelle di stagnola e dalle lenzuola di carta vetrata dell'ultima fata. Marta, portami via: dentro la tua pelle ci sto bene, sei mia! Dentro la tua vita fammi posto, ti amo, non sono invadente, ci stiamo. Marta, portami via, non lasciarmi al fumo fritto di un'osteria, alle mie serate di poeta e di baro alle carte stregate, al vino amaro! Marta, non sa di pane la poesia fra i denti. Marta, le stelle di stagnola son taglienti. Marta, di tenerezza non si può morire, Marta, quest'è l'ora d'impazzire! Marta mangia la foglia. Solo quando ha troppo freddo un uomo si spoglia. Solo quando dentro qualche cosa si è rotto, ti accorgi che ha un cuore anche un uomo da letto. Marta, legami aglio occhi uno sguardo chiaro sui miei vizi barocchi. La tua tenerezza nella tana di un lupo, si può cominciare d'accapo. Marta, portami via: dentro la tua pelle ci sto bene, sei mia! Dentro la tua vita fammi posto, ci stiamo, da' un calcio alla porta, ti amo! Marta, non sa di pane la poesia tra i denti. Marta, le stelle di stagnola son taglienti. Marta, di tenerezza non si può morire, Marta, quest'è l'ora d'impazzire! Marta, non sa di pane la poesia tra i denti. Marta, le stelle di stagnola son taglienti. Marta, di tenerezza non si può morire, Marta, quest'è l'ora d'impazzire, adesso. Marta, portami via, non lasciarmi al fumo fritto di un'osteria, alle mie serate di poeta e di baro alle carte stregate, al vino amaro! Marta, portami via: dentro la tua pelle ci sto bene, sei mia! Dentro la tua vita fammi posto, ci stiamo, da' un calcio alla porta, ti amo! Marta, non sa di pane la poesia tra i denti. Marta, le stelle di stagnola son taglienti. Marta, di tenerezza non si può morire, Marta, quest'è l'ora d'impazzire, adesso. Marta, non sa di pane la poesia tra i denti. Marta, le stelle di stagnola son taglienti. Marta, di tenerezza non si può morire, Marta, quest'è l'ora d'impazzire, adesso.