C’era la casa di un pazzo immersa nel bosco dove tutto sembrava normale un semplice posto lui era un folle sapeva soltanto che urlare era malato pazzo da incatenare C’erano oggetti di tutte le forme elefanti volanti e fiori secchi odoranti e lampade nere adombranti e c’era un cane a tre zampe e una coda e una gamba di legno e un pappagallo parlante che non parlava mai Da quella casa potevi vedere le auto sporcare potevi sentire il rombo di mille aeroplani partire da quella casa potevi toccare la schiuma inquinante e alte montagne di copertoni vedere bruciare Era una casa nascosta nel verde dagli alberi freschi ai bordi di una città nata tanti anni fa era una casa di legno con tante finestre blu che quando nevica non la vedi più E c’era una donna piccolina che lo svegliava ogni mattina poi lui andava a lavorare lei restava a cucinare così così passava il tempo e passavano le stagioni lui tornava a sera tardi e cantavano le canzoni Poi all’improvviso due camici bianchi e una strana ambulanza con un sorriso lo fecero uscire per dargli una stanza gli promettevano giorni felici e più comodità quella di avere un bellissimo bagno nella città Era una casa nascosta nel verde dagli alberi freschi ai bordi di una città nata tanti anni fa era una casa di legno con tante finestre blu che quando nevica non la vedi più E c’era una donna piccolina che si svegliava ogni mattina poi lei andava a lavorare poi tornava a cucinare Così così passava il tempo e passavano le stagioni ma lui non torna più a cantare le canzoni